Le conserve vegetali sono un pilastro importante della tradizione alimentare italiana. Basta pensare a quanti piatti della cucina italiana non esisterebbero senza la conserva di pomodoro...
Sono tante le famiglie che ancora portano avanti la tradizione della conserva fatta in casa, con le verdure (pomodori, carciofi, cipolle ecc.) raccolte con le proprie mani. Tradizione importantissima, che ci lega alla terra, ma che può riservare dei pericoli per la salute.
Il principale pericolo legato alla produzione e al consumo di conserve "fatte in casa" è quello di incorrere nell'intossicazione da "botulino", dovuta ad una sostanza tossica (tossina) prodotta dal batterio Clostridium botulinum durante la sua crescita nella conserva.
Che conseguenze ha l'intossicazione da botulino, detta anche botulismo?
L'intossicazione da botulino purtroppo è tristemente famosa per le sue gravi complicazioni.
Il botulismo, se non tempestivamente riconosciuto e trattato,. può portare infatti alla morte.
I sintomi solitamente si manifestano tra le 12 e le 36 ore dopo l'ingestione di un alimento contaminato.
Essendo la tossina del Clostridium botulinum una tossina neurotossica, i sintomi sono principalmente a carico del sistema nervoso.
Si deve sospettare immediatamente un'intossicazione da botulino in caso di annebbiamento e sdoppiamento della vista (visione doppia), secchezza della bocca, difficoltà a parlare (afasia), debolezza muscolare.
Questi primi sintomi neurologici portano in seguito a paralisi flaccida, che puo' coinvolgere i muscoli della respirazione, fino all'arresto cardiaco.
L'intossicazione da botulino si può combattere solo con la somministrazione di un’antitossina (antidoto) nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi.
E' quindi fondamentale in presenza di questi sintomi avvertire tempestivamente un medico o recarsi al pronto soccorso, indicando quali alimenti sono stati consumati e, se possibile, portando i resti dell'alimento sospetto.
Come mai le conserve fatte in casa sono "alimenti a rischio botulino"?
Le conserve fatte in casa sono "alimenti a rischio botulino" in quanto non è possibile, con gli strumenti normalmente disponibili in ambito casalingo, controllare i "punti critici" per la sopravvivenza e la crescita del Clostridium botulinum nell'alimento.
Questo batterio vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere a condizioni ambientali estremamente sfavorevoli (alte temperature, alte pressioni).
Le conserve vegetali sono particolarmente a rischio in quanto:
- le verdure, essendo a contatto con il terreno, possono essere naturalmente contaminate dal Clostridium botulinum
- la conservazione sott'olio o in contenitori ermetici determina un ambiente anaerobio (assenza di ossigeno) favorevole alla crescita del Clostridium botulinum
Ci sono alcuni fattori che possono impedire la sopravvivenza delle spore e la crescita del botulino con conseguente produzione della tossina in una conserva vegetale:
- Acidificazione: il Clostridium botulinum è inibito dall'acidità (pH inferiore a 4,5)
- Sterilizzazione, ovvero trattamento termico a 121 °C per un tempo 8 minuti al cuore del prodotto: uccide sia le forme vegetative sia le spore del botulino.
Mentre a livello industriale è possibile controllare questi parametri in modo quantitativo, facendo delle misurazioni con strumenti per misurare l'acidità (pHmetro) e sonde per il controllo a campione dei tempi e delle temperature di trattamento all'interno di una scatola di conserva, a livello domestico questo non è possibile.
E' vero, come dicono molte nonne, il pomodoro è già acido e le verdure scottate nell'aceto diventano acide... ma quanto? Spesso non abbastanza per impedire la crescita del Clostridium botulinum.
E il trattamento termico invece? Anche in questo caso non è possibile garantire il raggiungimento dei 121 °C per 8 minuti al cuore del prodotto (in un punto predefinito di ogni vasetto), anche sovradimensionando la cottura, cioè cuocendo per ore e ore.
Come posso produrre in sicurezza una conserva fatta in casa?
Senza strumenti di misura del pH, che deve essere inferiore a 4,5, non si può stare tranquilli.
In generale, tutti gli alimenti conservati che non siano sufficientemente acidi, possono costituire un ambiente adatto alla crescita del botulino: peperoni, fagiolini, melanzane, funghi, olive e sott'olio sono gli alimenti a maggior rischio, ma anche le conserve di pomodoro spesso non sono abbastanza acide per inibire il botulino (dipende dalla qualità e dal grado di maturazione dei pomodori).
A casa, se proprio si vogliono preparare queste conserve, e' necessario:
- Lavare accuratamente le verdure, in modo da allontanare ogni residuo di terra, ma anche gli utensili, le stoviglie e i piani di lavoro che possono contaminarsi durante la preparazione.
- Cuocere il prodotto il più possibile
- Acidificare con aceto i vegetali non acidi
- Controllare prima del consumo che i vasetti siano chiusi ermeticamente e che non siano rigonfi nè abbiano delle bollicine (il botulino crescendo produce gas)
Se una conserva contiene la tossina botulinica mi ammalerò sicuramente?
La tossina botulinica è di natura proteica, termolabile a 80 °C e resistente ai succhi gastrici.
Viene quindi inattivata con la cottura. Mentre questo aspetto può essere rassicurante nel caso di conserve di pomodoro che subiscono rilavorazioni (ad es. preparazione e cottura di un sugo), questo aspetto non ha alcuna importanza per la maggior parte delle conserve, che vengono consumate tal quali.
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