martedì 22 luglio 2014

SALE IODATO E RISTORAZIONE COLLETTIVA: NON TUTTI SANNO CHE…


L'uso di sale iodato, cioè il sale da cucina arricchito in iodio, è fondamentale per prevenire la carenza di iodio, che è legata a numerosi problemi di salute, più o meno gravi.
A tutela della salute dei consumatori esiste un'apposita normativa, con i relativi controlli ufficiali, che disciplina l'utilizzo di sale iodato per le attività di somministrazione di alimenti e bevande ristoranti e mense, che rivestono un ruolo fondamentale nella tutela della salute pubblica.

L’utilizzo di sale iodato, al posto del comune sale da cucina, è una misura di profilassi, ovvero di prevenzione, delle malattie e dei disturbi correlati alla carenza di iodio nella dieta.
La carenza di iodio interessa oltre due miliardi di persone al mondo, soprattutto abitanti dei paesi in via di sviluppo ma anche dei paesi industrializzati (compresa l’Italia in cui si contano circa 6 milioni di persone affette)  e può generare una serie di disordini allo stato di salute dell’individuo, anche molto seri, in tutte le fasce di età.
Tra i disordini più comuni riscontrabili negli adulti troviamo il gozzo tiroideo e altre anomalie connesse al malfunzionamento della tiroide.
Gli effetti  della carenza di iodio possono essere più gravi in caso di carenza di iodio in donne in gravidanza e includono il ritardo mentale e altri deficit neurologici nel nascituro.

Di norma la quantità media assunta normalmente con la dieta dalla popolazione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio, e questo molti ancora non lo sanno.
Per fortuna però, la strategia raccomandata dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) per prevenire questa pericolosa e diffusa carenza nella popolazione è piuttosto semplice e consiste nell’impiego di sale iodato (ovvero arricchito in Iodio) nella preparazione dei cibi.
Nonostante la relativa semplicità di questa misura, per quanto riguarda la ristorazione collettiva e i pubblici esercizi, sono ancora troppe le attività come bar, ristoranti, self-service ecc. che non mettono a disposizione della clientela sale iodato.

Eppure esistono, e non sono poi così recenti, leggi a livello nazionale che disciplinano l’utilizzo di sale iodato e i relativi controlli ufficiali.
E’ il caso della Legge n. 55 del 21 marzo 2005 e s. m e i., che ha per oggetto le “Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica”, così riassumibili:
- Promozione dell’utilizzo di sale iodato su tutto il territorio nazionale;
- Obbligo per i punti vendita di sale destinato al consumo diretto di assicurare la contemporanea disponibilità di sale iodato e di sale alimentare comune; quest'ultimo deve essere fornito solo su specifica richiesta del consumatore;
- Disponibilità nell'ambito della ristorazione pubblica, quali bar e ristoranti e di quella collettiva, quali mense e comunità, di sale iodato per i consumatori;
- Negli espositori dei punti vendita di sale alimentare, presenza di locandina diretta ad informare la popolazione sui principi e sugli effetti della profilassi con sale iodato;
- Impiego di sale iodato quale ingrediente nella preparazione e nella conservazione dei prodotti alimentari.

Ecco infine un appello a tutti, privati o ristoratori.
E’ fondamentale utilizzare in cucina sale iodato, salvo diverse indicazioni mediche (ipertiroidismo ecc.), sia privatamente, nella preparazione domestica dei pasti, sia in attività di ristorazione collettiva.
Le attività di somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, mense ecc.) rappresentano oggi i principali luoghi dove avviene il consumo di alimenti e bevande e pertanto sono fortemente coinvolte nella tutela della salute dei consumatori.
Anche una misura semplice e di basso costo come l’uso di sale iodato può essere preziosa per la tutela della salute dei consumatori.

Image Courtesy by TiveryLucky/FreeDigitalPhotos.net


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